Project Description

COME UNA CAPINERA

Sinossi

Sono passati molti anni da quando la giovane novizia Maria, entrata in convento non per libera scelta ma per decisione familiare, è stata momentaneamente costretta a lasciare le mura del chiostro per sfuggire ad un’epidemia di colera diffusa in città e a recarsi nella residenza di campagna della famiglia. Maria rivive quell’esperienza che ha segnato per sempre la sua vita che comincia quando, catapultata in un mondo totalmente diverso dall’ambiente claustrale, si trova a vivere e gestire sensazioni fino ad allora sconosciute; lontana dalla vita religiosa, infatti, impara a conoscere la spensieratezza e la libertà ma soprattutto la felicità di vivere in mezzo a quell’amore che solo una famiglia può dare. In quest’atmosfera solare, circondata dall’affetto di suoi cari, conosce la famiglia Valentini, molta amica della sua famiglia, stringe amicizia con la loro figlia e si avvicina ogni giorno di più a Nino, loro figlio maggiore. A questo punto, nel cuore della giovane educanda, si insinuerà un sentimento del tutto nuovo per lei, l’amore, che le recherà gioie e turbamenti fino a farla giungere all’ossessione e alla follia, combattuta tra i doveri religiosi e i diritti del cuore.

Note di regia

Liberamente tratto dal romanzo di Giovanni Verga, “Come una capinera” utilizza il linguaggio dell’amore e della sua varietà di sentimenti ed emozioni per narrare la vicenda della religiosa Maria. Gioia, felicità, ma soprattutto paura, follia, ossessione scandiscono il ritmo di una narrazione cupa, tragica, con toni di accesa malinconia, esaltando quel disperato amore che fa sì gioire il cuore, ma lo disorienta e lo sconvolge allo stesso tempo.

Seguendo un registro stilistico alto, soggettivo ed emotivo, lo sviluppo della vicenda è qui presentato secondo un ordine cronologico privo di analessi e retrospezione: tutto è vissuto nel momento in cui viene narrato, una passione vecchia ma sempre giovane e mai sepolta e che si rinnova ogni giorno nel corpo, nella mente e nell’anima di Maria.

E’ questa dunque la struggente storia di un recluso amore: come una triste capinera chiusa in gabbia che guarda con gli occhi pieni di lacrime gli altri uccelletti liberi e felici, anch’esso anela quella felicità e libertà che la circonda ma è imprigionato nel cuore della protagonista, condannato da sé stesso a restare in quel carcere per l’eternità.

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